STOP TAMPON TAX
La parità di genere di genere a parole, ma nei fatti?
Nulla di fatto per il taglio dell’Iva sugli assorbenti dall’attuale 22% al 5%, nonostante le petizioni online e varie iniziative. Neanche l’impatto del Covid ha cambiato l’aliquota.
In molti Paesi non è così: nel Regno Unito l’Iva è al 5%, in Francia al 5,5% e in Germania al 7%. Mentre Canada, Irlanda e India l’hanno abolita del tutto e la Scozia ha deciso di fornire gratis gli assorbenti alle studentesse.
In Italia la petizione “Stop tampon tax, il ciclo non è un lusso”, lanciata per portare la tassazione al 4%, ha raggiunto le 485mila firme su Change.org.
Il costo per far rientrare gli assorbenti tra i beni considerati di prima necessità, tassati quindi con un’aliquota agevolata, si aggirerebbe, secondo i calcoli degli uffici legislativi, intorno ai 300 milioni di euro. Basta lucrare a spese delle donne.
I prodotti igienici femminili devono essere considerati beni essenziali e questa tassa inevitabile grava ingiustamente sulle donne in età fertile.
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confconsumatori.pisa@gmail.com
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